Educazione digitale e salvaguardia dei nostri dati sul web

(0)
Posted byStefania Posted in
Posted on Jan 01, 1970

In seguito all’enorme bug sul portale Entratel, che ha permesso di consultare i dati fiscali di qualsiasi contribuente e dopo l’“en passe” creata nel 2008, quando furono diffusi i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi on-line, è evidente che qualcosa non ha funzionato nella digitalizzazione del sistema.

In risposta a tali accadimenti l’Autorità Garante intervenne imponendo di innalzare i livelli di sicurezza degli accessi all’Anagrafe tributaria. I diversi provvedimenti, però, ebbero come risposta la totale indifferenza nei confronti dell’opinione pubblica.

Pertanto, è evidente, che la sicurezza informatica non è dunque un argomento che scuote l’opinione pubblica, neppure quando gli stessi contribuenti sono coinvolti direttamente, forse anche a causa  di una mancata alfabetizzazione digitale.

Nonostante, il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) abbia imposto, ormai da 10 anni, l’educazione digitale come dovere istituzionale e abbia introdotto  specifiche regole tecniche, che non sono mai state adottate e non sono sottoposte a costante controllo.

Inoltre, vi sono altre disposizioni importanti, già in vigore, come “Il Codice per la protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003) e anche il Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR), che entrerà in vigore formalmente  a maggio 2018, che anche a fronte di una sanzione importante in caso di violazione (fino a 20 milioni di euro), l’opinione pubblica non sembra sensibile a tale argomento.

A questo punto, è necessario che tutti i cittadini prendano coscienza della preziosità dei loro dati digitali, affinché venga salvaguardata la loro vita reale.