Conservazione degli archivi elettronici

(0)
Posted bySigear Posted in
Posted on Jan 01, 1970

La transizione dagli archivi cartacei agli archivi elettronici ha comportato da parte degli addetti ai lavori parecchia attenzione allo studio degli strumenti e delle metodologie applicate per la corretta conservazione dei documenti.

Gli archivisti, gli informatici e gli operatori del settore della gestione documentale sono da tempo all’opera per fornire le soluzioni migliori sia per la gestione degli archivi “ibridi” che per la gestione dei documenti nativamente digitali.

L’articolo della Prof.ssa Mariella Guercio, Professor on ERMS and archival science all’Università Sapienza di Roma e Presidente ANAI, pubblicato il 6 novembre 2018 su Agenda Digitale (Fonte: www.agendadigitale.eu) mette in luce queste tematiche e come non sia stata posta dalle Imprese e dalle Pubblica Amministrazione la necessaria attenzione riguardo le criticità per la conservazione degli archivi elettronici.

L’articolo anticipa i temi che saranno oggetto di un workshop (Torino – 16/11/2018) sulla formazione e conservazione dell’archivio digitale, sulle criticità organizzative, infrastrutturali e tecnologiche e sui requisiti per la corretta progettazione delle soluzioni operative.

La Prof.ssa Guercio descrive nell’articolo come i soggetti produttori di patrimoni digitali (imprese e PA) sembrano ancora lontani e disattenti nonostante gli obblighi crescenti introdotti dalla legislazione nazionale:

“Basterebbe far riferimento agli articoli 43, comma 1-bis del Codice dell’amministrazione digitale e 44 comma 1-bis per prendere atto che la normativa ha creato un sistema di responsabilità precise e rilevanti a carico delle amministrazioni. Da un lato, infatti, è cessato l’obbligo di conservazione, in capo ai cittadini e alle imprese, del documento informatico già conservato per legge dalla PA (art. 43), dall’altro è previsto che almeno una volta all’anno il responsabile della gestione dei documenti informatici provveda a trasmettere al sistema di conservazione i fascicoli e le serie documentarie anche relative a procedimenti non conclusi, allargando (almeno sulla carta) la quantità della documentazione destinata ad essere gestita molto precocemente (nella fase ancora attiva) con sistemi e ambienti di conservazione.”

È necessario un serio confronto per elaborare le risposte che consentano alle Pubbliche Amministrazioni ed alle Imprese private di dotarsi degli strumenti idonei per la corretta gestione degli archivi elettronici.

Oltre alla necessaria sensibilizzazione sul teme, manca ancora la diffusione delle buone pratiche, i controlli che assicurino la qualità e la coerenza degli interventi e la realizzazione di un sistema integrato ed efficacemente interoperabile.