Circolazione dei dati nei paesi UE
Parlamento, Consiglio e Commissione europea hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme che permetteranno la circolazione, l’archiviazione e il trattamento dei dati non personali all’interno degli stati membri dell’Unione Europea.
L’accordo raggiunto il 19 giugno scorso si pone l’obiettivo di creare un’economia dei dati competitiva a fronte di un aumento costante ed esponenziale dei dati non personali trattati in ogni singola paese ma ancora soggetti a restrizioni geografiche per la loro archiviazione.
L’UE stima che il provvedimento possa generare una crescita fino al 4% del PIL entro il 2020 nel mercato specifico e per i servizi di archiviazione e gestione dei dati.
Le nuove norme saranno applicabili e garantiranno la libera circolazione dei dati non personali per natura (dati che quindi non contengono informazioni per l’identificazione di persone fisiche) o anonimizzati (dati personali trattati in modo da non permettere l’identificazione delle persone fisiche a cui sono associati).
Il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali non sarà quindi in contrasto con l’applicazione del GDPR 679/2016 “General Data Protection Regulation” che dal 25 maggio 2018 regolamenta il trattamento e la protezione dei dati personali dei cittadini europei.
I due provvedimenti saranno complementari e garantiranno la libera circolazione di tutti i dati (personali e non) andando così a creare uno spazio unico europeo dei dati, facilitando la più ampia circolazione tra i paesi membri e vietando qualsiasi “obbligo di localizzazione dei dati”.
Le nuove norme incoraggeranno la creazione di codici di condotta per i servizi cloud per facilitare il passaggio, con scadenze chiare, da un fornitore ad un altro rendendo il mercato più flessibile e i servizi di dati nei paesi UE economicamente più accessibili.
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